Un nuovo (e antichissimo) protagonista si affaccia nel dibattito pubblico sui beni comuni: il Coordinamento Domini Collettivi, (Co.Do.Co. in sigla). Ha avanzato varie proposte di modifica, fin dai lavori preparatori, alla nuova normativa sulle acque minerali: nessuna di quelle idee è entrata nel testo finale approvato dall’Assemblea legislativa regionale dell’Umbria nel marzo 2021*. Da qui è scattata una contestazione che ha imboccato la via della Presidenza del Consiglio per sollecitare il sollevamento del conflitto di attribuzioni tra Stato e Regione Umbria per un insieme di motivi leggibili nel testo della lettera sottoscritta dai presidenti di 31 comunanze agrarie.
In Umbria i Domini collettivi sono 174 e coprono complessivamente 16mila ettari di territorio, su cui le famiglie residenti nelle zone di riferimento (circa 15mila persone complessivamente) possono esercitare atavici diritti, le cui radici risalgono all’Alto Medioevo, quando tutte le terre erano collettive: raccogliere legna, funghi, erbe (foraging), legna morta, frutti di bosco, tartufi, pescare, pascolare. Un’altra denominazione dei domini è “comunità originarie”: costituiscono la rappresentanza giuridica nella forma di “ente esponenziale”, di natura “intermedia” tra soggetto pubblico e privato, che ha ritrovato pieno riconoscimento statale nella legge 168 del 2017.
Il CoDoCO trova la sua linfa nel vivace dibattito che, negli ultimi 10 anni, ha spinto il legislatore a varare la “168”: in Umbria rappresenta un movimento che ha sostenuto la lotta contro la privatizzazione delle acque (minerali) nel comprensorio a cavallo tra Gualdo Tadino e Nocera Umbra. Un esempio da manuale di come piccole comunità (Boschetto, Gaifana) siano riuscite a tener testa a “colossi” come le multinazionali delle acque minerali e ai vari “lacchè” istituzionali, pronti a varare provvedimenti “sotto dettatura”.
L’ appello alla Presidenza del Consiglio dei ministri ha l’obiettivo di far scattare l’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale della legge regionale 7/2021. Una scelta che si spiega con il mancato recepimento delle indicazioni e dei suggerimenti avanzati dal Coordinamento durante i lavori preparatori della normativa. Per il CoDoCo la legge introduce «un esproprio da parte della Regione Umbria di tutte le facoltà connesse alla proprietà collettiva, ai danni dell’ambiente e delle comunità residenti, in totale spregio delle normative nazionali». Al riguardo merita di venir citato l’articolo 2 della legge 168/2017, che recita espressamente al capo 2: «La Repubblica riconosce e tutela i diritti dei cittadini di uso e di gestione dei beni di collettivo godimento preesistenti allo Stato italiano. Le comunioni familiari vigenti nei territori montani continuano a godere e ad amministrare loro beni in conformità dei rispettivi statuti e consuetudini, riconosciuti dal diritto anteriore».
Le Comunità originarie si sentono investite del dovere di gestire, tutelare e valorizzare i demani collettivi di cui hanno custodia da secoli, compresi i bacini idrici che ne sono parte vitale e integrante. I corpi idrici contribuiscono enormemente al mantenimento dell’ambiente e alla biodiversità. La loro contrazione o la loro scomparsa avrà gravi ripercussioni su tutto il territorio circostante, cosa già ben visibile in alcuni ambiti dove sorgenti, torrenti e fiumi sono prosciugati o hanno una ormai ridottissima portata d’acqua. Uno dei princìpi cardine dei domini collettivi è proprio il mantenere integro il patrimonio naturale, passato dagli antichi predecessori alle generazioni odierne fino a quelle future, che dovrebbero ereditarlo migliorato. La nuova legge Regionale va invece ad inficiare il vincolo naturalistico e paesaggistico delle proprietà collettive e a comprometterne la tutela ambientale a danno di tutti.
Per questi motivi le Associazioni Agrarie, comunque siano esse denominate, appartenenti all’intero territorio regionale, hanno deciso di intraprendere tutte quelle iniziative necessarie alla modifica della norma in questione o, se necessario, alla sua abrogazione. Per il CoDoCo la nuova legge costituisce una sconfitta per tutti (come anche gli atti di tutela giuridica messi in essere) e uno spreco di risorse. Da qui anche un monito: le comunità locali non accetteranno più alcun sopruso che vada contro legge, competenze e tutela ambientale, né contro quei principi universali recentemente richiamati anche da Papa Francesco sull’accesso all’acqua come «un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, condizione per l’esercizio degli altri diritti umani».
*L’Assemblea legislativa ha approvato con 11 voti favorevoli della maggioranza (Lega, FdI, FI, Tesei per l’Umbria), tre astenuti (Donatella Porzi e Michele Bettarelli-Pd, Fora-Patto civico) e quattro contrari (Simona Meloni e Fabio Paparelli-Pd, Thomas De Luca-M5S, Vincenzo Bianconi-Misto) il disegno di legge della Giunta regionale che prevede modifiche alla legge regionale 22/2008 (Norme per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzo delle acque minerali, naturali, di sorgente e termali) – fonte Ansa
I Domini collettivi in Umbria
Questa la suddivisione territoriale per comune.
In provincia di Perugia il solo nome della località indica i domini collettivi; negli altri casi viene indicata per esteso la denominazione.
In provincia di Terni: il solo nome di località indica i domini collettivi; negli altri casi viene indicata la denominazione estesa.
L’asterisco (*) indica che anche l’amministrazione comunale ha competenza sugli usi civici non rientranti in uno dei domini collettivi indicati per ogni municipalità.
Provincia di Perugia
Campello sul Clitunno* – Pettino
Cannara – Collemancio
Cascia* – Consorzio Comunanze Agrarie (Avendita, Buda, Chiavàno, Civita, Coronella Fogliano Giappiedi Logna, Manigi – Colmotino, Onelli, Piandoli – Cerasola, Poggioprimocaso, Roccaporena, San Giorgio, Tazzo, Trognano, Villa San Silvestro). Associazione Comunanze Agrarie (Castel San Giovanni, Collegiacone, Maltignano, Ocosce, Opagna, Santa Trinità, Serviglio – Colle)
Castiglione del Lago* – Casamaggiore, Cimbano – Villastrada, Frattavecchia, Panicarola, Petrignano, Pescia, Pozzuolo, Vaiano e Capanne, Badia San Cristoforo.
Cerreto di Spoleto* – Asbuc Ponte, Asbuc Rocchetta, Triponzo.
Costacciaro* – Università degli Uomini Originari di Costacciaro
Foligno – Acqua Santo Stefano, Afrile, Annifo, Arvello, Belfiore, Cancellara, Cancelli, Capodacqua, Carié, Casale di Scopoli, Casenuove, Cassignano, Colfiorito, Collelungo, Colle San Lorenzo, Cupigliolo (Asbuc), Fondi, Forcatura, Morro, Pale, Pisenti, Popola, Rasiglia, Ravignano, Rio e Seggio, Roviglieto, Scandolaro, Scopoli, Sostino, Sant’Eraclio, Serra Bassa, Santo Stefano dei Piccioni, Verchiano e Roccafranca, Uppello, Volperino (Asbuc)
Fossato di Vico*
Giano dell’Umbria* – Università Agraria di Montecchio. Fanno capo al Comune le ex comunanze agrarie di Giano, Morcicchia, Castagnola.
Gualdo Cattaneo – Torri e Barattano
Gualdo Tadino – Appennino Gualdese
Massa Martana* – Castelvecchio, Colpetrazzo, Massa Martana, Mezzanelli, Viepri
Monteleone di Spoleto – Consorzio dei Possidenti
Nocera Umbra* – Acciano e Castiglioni, Bagnara, Colle e Ville, Mosciano – Serre-Colle Croce, Comunanza Agraria di Schiagni, Università Agraria di Boschetto – Gaifana – Colsantangelo.
Norcia* – Consorzio Comunanze Agrarie di Norcia, Agriano, Ancarano, Biselli, Campi, Case Sparse (Asbuc), Castelluccio, Cortigno, Forsivo, Frascaro, Legogne, Nottoria, Ocricchia, Pescia, San Marco, San Pellegrino, Savelli, Serravalle, A
Poggiodomo* – Asbuc: Mucciafora, Poggiodomo, Roccatamburo, Usigni.
Preci* – Abeto, Belforte, Castelvecchio (Asbuc), Collazzoni, Corone, Montaglioni, Montebufo, Poggio, Preci, Roccanolfi, Saccovescio, Sant’Eutizio, Todiano
Sant’Anatolia di Narco* – Grotti
Scheggia e Pascelupo* – Università Comunanza delle Famiglie di Campitello, Consorzio Possidenti di Isola Fossara
Scheggino* – Università Agraria di Monte San Vito
Sellano* – Comunanza Agraria Cammoro, Università Agraria Orsano
Sigillo*
Spoleto – Ancaiano, Bazzano Superiore (Asbuc), Cese, Messenano, Poreta, San Severo – Ocenelli – Roselli, S. Gregorio e Costa, Silvignano
Trevi* – Bovara, Coste (Università agraria), Manciano, Pigge, Ponze, Santa Maria in Valle (Asbuc)
Vallo di Nera* – Università Agraria di Meggiano e Piedipaterno, Vallo di Nera (Asbuc)
Umbertide– Consorzio Comunanze agrarie Monte Acuto/Polgeto
Valtopina* – Gallano, Valle e Giove
Provincia di Terni
Acquasparta* – Macerino e Collecampo (Asbuc), Portaria (Asbuc)
Amelia -Macchie, Foce, Fornole (Asbuc), Porchiano del Monte, Amelia, Sambucetole, Collicello
Alviano* – Alviano
Arrone – Comunanza Agraria di Buonacquisto, Consorzio Utenti Casteldilago
Attigliano*
Avigliano Umbro – Toscolano, Santa Restituta
Baschi – Comunanze agrarie Baschi, Civitella del Lago, Morre e Morruzze
Castelviscardo – P.A. di Viceno e Castelviscardo
Ferentillo – Frazionisti di Nicciano (Asbuc), Consorzio Possidenti di Rogoveto e Petano
Giove*
Guardea – Poggio, Frattuccia, Guardea
Lugnano in Teverina* – Università Agraria di Lugnano in Teverina
Montecastrilli* – Castel Dell’Aquila, Farnetta (Asbuc)
Montecchio – Università Agraria di Montecchio, Tenaglie, Comunanza Agraria di Melezzole
Narni* – Itieli, Sant’Urbano, Schifanoia, Taizzano. Fanno capo al Comune gli ex domini collettivi di Stifone, Guadamello, Borgheria e San Vito
Otricoli* – Università Agraria Poggio di Otricoli
Polino – Ass.Utenti Usi Civici di Polino
Stroncone * – Università Agraria di Finocchieto, Condominio Usi Civici di Vasciano
Terni – Piediluco, Poggio Lavarino,
La cartografia delle singole realtà è riportata al seguente link.