Chissà se questo denaro è rientrato effettivamente nelle casse dei comuni indicati dopo l’ufficializzazione dei dati sulla consistenza della raccolta differenziata? Pochi spiccioli (4,81 milioni di euro) a fronte dei quasi 170* che costituiscono il “giro” annuale in ambito regionale che rischia di trasformarsi in un “girone infernale” se andiamo a leggere i numeri dei bilanci comunali. Sono tutti in affanno per la Tari che, in misura crescente, diventa un mancato introito: 73 milioni accumulatisi in vari anni nella sola Perugia, a Terni almeno 35 (dal 2015 in avanti).
Accade in una regione, l’Umbria, che ha saturato le sue discariche ed “esporta” in Romagna e nelle Marche l’1,5% della frazione organica che non sa dove collocare (vedi Rapporto Ispra 2020, p. 88).
Per questo Cronache Umbre lancia una “sfida” alle amministrazioni locali per un “duello” (incruento) sulla trasparenza: “avete ricevuto dai Consorzi obbligatori un compenso per il vostro impegno nella raccolta differenziata?”. E se la risposta fosse positiva: “come li avete utilizzati?”.
Domande che emergono dopo la pubblicazione (giugno 2021) su micropolis di un articolo che punta a far emergere dalla nebbia uno scenario meritevole di attenzione: non solo perché qualcuno tenta ricostruzione dettagliata del quadro economico sottostante la gestione dell’igiene urbana ma anche perché mette in evidenza gli “attori” di quella che potrebbe una “commedia delle parti” dalle tinte opache quanto a meccanismi che decidono tariffe e redistribuzione di costi (e guadagni).
Una “commedia” che vede le comunità locali obbligate a pagare due volte i beni di consumo: quando li acquistano e quando li smaltiscono per fine utilizzazione (o per liberarsi dagli involucri). Per di più con la Tari tra le più alte d’Italia.
In Umbria da anni è attivo il Comitato regionale rifiuti zero che, tra i risultati ottenuti, può annoverare le 18 delibere che altrettanti consigli comunali hanno adottato come impegno a promuovere azioni che traducano in concretezza l’espressione “rifiuti zero”.
Autrice e autore dell’articolo di micropolis hanno elaborato 18 diversi scenari: contengono le cifre che dovrebbero rientrare ogni anno nel bilancio comunale proprio grazie al denaro proveniente dai vari consorzi obbligatori.
I dati 2019, comune per comune, sul peso delle varie “materie seconde” recuperate (carta, plastica, metalli, vetro) sono leggibili nelle dalle pagine interattive del sito di Arpa Umbria.
Queste cifre sono state moltiplicate per i valori (costo/abitante – costo/chilo riportati alle pp. 43 e 45 del Dossier 2019) nel sito dell’Ispra per elaborare le stime sulle uscite complessive del servizio da ogni singolo bilancio.
Le cifre sui valori unitari delle singole frazioni di “materie seconde” emergono dall’incrocio dei dati presenti nei vari siti consultati.
Per la carta: UniRiMa (imprese riciclo maceri), Crcm, il Sole 24Ore.
Per la plastica: Plastix, Wired, Ippr, Corepla.
Per i metalli: Borsino rifiuti.
Per il Vetro: Coreve.
* Ispra ha calcolato il costo medio del servizio in Umbria 191,08 €/anno/abitante. Moltiplicando questa cifra per 880.285, (ovvero la popolazione del 2019 – Ispra 2020, p. 465) il risultato è di 168,2 mln di €.
I consorzi obbligatori
CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – http://www.conai.org/
CO.RE.PLA – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica – http://www.corepla.it/
COMIECO – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica
http://www.comieco.it/
COBAT – Consorzio Obbligatorio Batterie al piombo esauste e rifiuti piombosi – http://www.cobat.it/
Rilegno – Consorzio Naz.le per il Recupero e il Riciclaggio degli Imballaggi di Legno
http://www.rilegno.it/
COOU – Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati – http://www.coou.it/
Consorzio Imballaggi Acciaio – http://www.consorzio-acciaio.org/
Consorzio Imballaggi Alluminio – http://www.cial.it/
Consorzio Italiano Compostatori – http://www.compost.it/
Consorzio Recupero Vetro – http://www.coreve.it/
Recupero dei Fanghi (depuratori) – http://www.fi.cnr.it/r&f/n20/dossier2.htm