Un concerto dal vivo
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Regione, l’ombra del conflitto di interessi sul bando per gli spettacoli dal vivo

 

Può una persona che riveste un incarico di rilievo nel maggior partito di governo della regione Umbria (responsabile del dipartimento turismo) ricevere decine di migliaia di euro in seguito alla partecipazione a un bando della regione stessa? Probabilmente sì, nel senso che non c’è nessuna legge che lo impedisca. È però altresì innegabile che la vicenda possa essere inserita di diritto nel vasto capitolo relativo ai conflitti di interessi.

I fatti. La regione, attraverso la sua società controllata Sviluppumbria, emette nello scorso mese di maggio un bando «per il sostegno di progetti nel settore dello spettacolo dal vivo». La commissione tecnica di valutazione dei progetti è composta da cinque membri: tre, secondo quanto previsto dal bando, sono nominati dall’amministratrice unica di Sviluppumbria, i restanti due dalla Regione. L’amministratrice unica di Sviluppumbria è Michela Sciurpa, candidata nella lista di Fratelli d’Italia alle elezioni del consiglio regionale che si tengono nell’ottobre 2019, non eletta, e a luglio 2020 nominata amministratrice unica dell’agenzia regionale. Sviluppumbria è una società il cui 92,3 per cento delle quote è detenuto dalla Regione di cui Fratelli d’Italia è partito di governo nella coalizione che sostiene Donatella Tesei, la presidente in quota Lega, formazione politica che a sua volta ha sfiorato il 37 per cento alle elezioni. Cosicché, la commissione che valuterà i progetti è nominata, di fatto, dall’esponente di un partito di maggioranza, Sciurpa, e dalla presidente della Regione.

Il 30 luglio viene approvata la graduatoria dei cinquanta beneficiari ammessi al finanziamento: ognuno di loro riceverà 40 mila euro. Al settimo posto si legge il nome di Federico Rubini, che in qualità di imprenditore ha partecipato al bando; e che però dal 28 aprile è anche responsabile regionale del dipartimento Turismo della Lega, cioè del partito di maggioranza relativa che esprime la presidente di Regione, la quale a sua volta ha nominato l’amministratrice unica di Sviluppumbria, le quali, insieme – in questa sorta di fiera dell’est riveduta e corretta – hanno nominato la commissione che ha valutato i progetti relativi al bando.

Non c’è nessuna violazione di legge. E non c’è motivo di dubitare che i membri della commissione di valutazione abbiano agito in totale autonomia premiando i progetti più meritevoli. C’è però una persona che riveste un ruolo di rilievo nel maggior partito che governa la regione che in qualità di imprenditore riceve fondi dalla regione stessa. E questo sì, può essere un problema, quanto meno di opportunità e di galateo istituzionale.

Foto da publicdomainpictures.net

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