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Le memorie di Pietro Farini

 

Pietro Farini è una figura la cui storia è strettamente intrecciata a quella del movimento operaio umbro. Farmacista di origine romagnola, si trasferì all’alba del Novecento a Terni, dove svolse una instancabile attività di organizzatore e dirigente politico e sindacale che lo vide protagonista delle principali vertenze legate alle acciaierie e al mondo agricolo. A ciò unì l’attività giornalistica, che lo vide direttore del periodico socialista La Turbina e, successivamente, di Umbria proletaria. Nel 1919 venne eletto deputato con oltre 70 mila preferenze raccolte in Umbria e successivamente aderì al Partito comunista. Il regime fascista lo perseguitò con diversi attacchi, devastandogli sia la farmacia che l’abitazione e costringendolo infine a un regime di stretta sorveglianza nella Tuscia. Finì i suoi giorni da emigrato in Unione sovietica, dove si spense nel 1940.

Della parabola di Farini si occupa un libro, In marcia con i lavoratori, curato dagli storici Angelo Bitti e Luciano Casali per le edizioni Viella, in cui sono riordinate le memorie dell’uomo politico nel periodo che va dal 1862 al 1932, anno in cui Farini si trasferì a Parigi prima di arrivare a Mosca. Il volume verrà presentato giovedì 8 giugno a Perugia, presso la Sala Rinascita della Fondazione Pietro Conti, in piazza della Repubblica 71. Saranno presenti gli autori che dialogheranno con Valerio Marinelli, dell’Università degli Studi di Perugia, in un incontro coordinato da Renzo Patumi, della Fondazione Pietro Conti.

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