Vittoria Ferdinandi nel giorno della vittoria del ballottaggio
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Adesso serve un’amministrazione marziana

 

Per dirla in parole semplici, adesso la sfida è trasformare una candidatura marziana in una amministrazione altrettanto marziana. La forza di Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, e dell’intelligenza collettiva che l’ha sostenuta è stata costituita dal suo (loro) atterrare da un altro pianeta, quello della vita reale, e far apparire in tutta la loro opacità inerziale le liturgie sclerotizzate di un mondo politico-mediatico autocentrato e ridotto a gioco di ruolo, a dichiarazioni vacue, di una prammatica estenuata, estenuante e respingente.

Non sarà facile tenere la rotta. Come i buchi neri, la tirannia del reale che vive per riprodurre se stessa ha una forza d’attrazione formidabile, e il rischio che riesca a normalizzare la totale alterità che Ferdinandi rappresenta è vivo. E anche i più disparati poteri, che per definizione lavorano affinché si mantenga l’ordine di cose nel quale essi giocano un ruolo, non esiteranno a salire a Palazzo per offrirsi, blandire e fare il possibile perché tutto sia cambiato affinché nulla cambi.

C’è una via maestra per evitare trappole. È quella di alzare il livello. Che poi significa studiare il quadro in cui si va a operare e trovare le leve per il cambiamento che si intende raggiungere. Per un obiettivo del genere occorrerà aprirsi alla partecipazione delle persone, chiamarne l’intelligenza collettiva alla coprogettazione, e scegliere il personale politico che comporrà la Giunta non in base alla provenienza a o segnalazioni interessate, ma vagliandone le competenze finché si troveranno quelle adatte al cambiamento che si vuole raggiungere. Dovrà essere un personale che consenta di lavorare badando al cosa, al perché e al come si opera nell’interesse generale e non obbedendo a quello di chi ha risorse per sovrarappresentare il suo, di interesse.

Maggiore sarà lo spessore intellettuale, culturale, di competenze della giunta che si andrà a comporre e delle nomine tecniche che si andranno a fare, minore sarà il rischio di essere risucchiati nel buco nero della tirannia del reale e dei poteri che congiurano perché nulla cambi. L’orientamento competente al raggiungimento di obiettivi trasformativi della vita della città e quindi delle persone che ci vivono è inversamente proporzionale alla vicinanza a conventicole interessate solo alla loro riproduzione.

La complessiva mediocrità dalla quale stiamo uscendo può essere d’aiuto a capire meglio. Le cifre distintive per cui verrà ricordato il decennio Romizi sono Perugia 1416 e il rivendicato risanamento del buco di bilancio. Cioè: una rievocazione così raffazzonata da non aver sortito effetti di alcun tipo nonostante una notevole mole di risorse a essa dedicata, e un compito che è di ordinaria amministrazione ragionieristica. In questa città (in questa regione) dalle maggioranze che fino a ieri erano dello stesso colore del capoluogo di regione e della Regione stessa e da quella surreale del Comune di Terni non si è sentita una parola sulla esigenza di mitigazione e adattamento all’emergenza climatica, forse la priorità a livello tanto planetario quanto locale. Qui non si affronta la necessità di modifiche a un sistema di welfare, anche municipale, che vede le famiglie assottigliarsi per numero di componenti, gli anziani sempre più soli, i giovani sempre più precarizzati e in affanno, e sacche crescenti di disagio economico, sociale, e anche psicologico. Qui si lasciano deperire contenitori vuoti e non c’è uno straccio di politica per la loro riconversione mentre c’è chi lavora praticamente per pagarsi l’affitto e chi è costretto a coltivare la propria socialità nei centri commerciali.

La tirannia del reale è quella che fa sì che la rappresentazione delle cose renda accettabili certi obiettivi mediocri raggiunti e la contemporanea totale rimozione di questioni vitali. Alzare il livello significa tornare a occuparsi di questioni vere e impattanti sulla vita delle persone, e farlo sulla base di dati di fatto, con competenza, studio e obiettivi da raggiungere. Alzare il livello significa ribellarsi alla tirannia del reale e ai tanti che la coccolano e che, coscienti o no che lo siano, hanno cancellato la parola cambiamento dal proprio vocabolario e vorrebbero che la cancellassimo tutti.

Nella foto tratta dalla sua pagina Facebook, Vittoria Ferdinandi in piazza IV Novembre il giorno della vittora al ballottaggio

Un commento su “Adesso serve un’amministrazione marziana

  1. La tirannia del reale si supera solo con la partecipazione dal basso . Con il coinvolgimento della cittadinanza su cosa si potrà o no fare . Come succede in ogni famiglia o comunità.

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