Ho letto con molto interessa l’articolo di Fabrizio Marcucci, ”L’abisso Terni, la speranza Perugia, l’incognita Umbria”, un‘analisi molto lucida e puntuale della situazione. Da quel momento in poi sono accadute delle cose importanti, a cominciare dalla scelta di Bandecchi di allearsi con il centrodestra – certamente non una sorpresa per chi ha sempre pensato che dietro una verniciatura di finto centro, c’è un uomo di destra, e che destra. Se ce ne fosse stato bisogno si è trattato di un’altra prova tangibile che il cosiddetto “centro” non esiste più se non nella fantasia di piccoli politici che si aggrappano ai pochi elettori che ancora credono alle “favole” pur di mantenere un piccolo potere destinato a finire come hanno dimostrato platealmente le elezioni europee.
Tornando al sindaco di Terni, la sua alleanza con la destra dovrebbe portare a qualche revisione della convinzione di quegli elettori di centrosinistra che in buona fede hanno pensato di votare per il “nuovo” e per far rafforzare la Ternana. La squadra è finita in serie C, e non serve neanche elencare le occasioni in cui questo sindaco ha portato Terni alla ribalta delle cronache nazionali per questioni di cui vergognarsi. È stato avvilente per i ternani che hanno eletto in passato “giganti” come Sotgiu, Ottaviani, Porrazzini, per citare solo alcuni di quelli che hanno dato dignità ed onore a quella carica.
Ora è tempo di rimboccarsi le maniche e chiedere al Partito democratico e ai suoi alleati di scegliere una personalità capace di riportare Terni nel solco della tradizione che ha sempre avuto: una città di lavoratori e di un ceto medio laborioso e onesto. Certamente l’Umbria può fare da apripista per l’Umbria: la scelta di Stefania Proietti mi è sembrata ottima. La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione si è presentata ad Assisi con un buon biglietto da visita, ribadendo che la campagna dovrà nutrirsi di contenuti e non di guerre perché di guerre ne abbiamo già troppe. E ha poi sottolineato il diritto di ognuno a una sanità e una scuola pubbliche e la centralità della difesa dell’ambiente.
Alle parole dovranno seguire i fatti. Sarebbe bello infatti che dall’Umbria di Francesco d’Assisi e di Aldo Capitini partisse un’iniziativa per la pace in Ucraina e Medio oriente. Sono settimane che chiunque abbia occhi per vedere e orecchie per sentire si domanda come sia possibile far desistere Israele dalla carneficina che sta portando avanti. E soprattutto quale sia la forza che non consente di fare con Israele quello che è stato fatto con i capitali russi nel mondo. Occorrerà rifletterci sopra.