La sagoma seminascosta dagli alberi di viale Morandi richiama un edificio di culto. Chi non conosce Umbertide ne viene colpito per l’evocazione futuribile impressa alla costruzione dall’uso di vetro e acciaio già dalle pareti esterne, che conferisce alla costruzione un aspetto che ne identifica immediatamente la funzione di centro culturale. Oggi è pienamente operativa in piazza Carlo Marx, nell’area già occupata dalla chiesa del Cristo Risorto, completata nel 1975 e dopo appena un decennio demolita e ricollocata nel cuore del quartiere più moderno della città. Questa Fabbrica Moderna, Fa.Mo., pensata per ospitare un museo della ceramica, si sviluppa su tre livelli per complessivi 2.500 metri quadrati: ospita la biblioteca comunale, due sale cinematografiche, un’esposizione permanente di arte ceramica, lo sportello “Informagiovani” e il servizio DigiPass.
L’arte della ceramica
La Galleria Rometti appunto… facilita il contatto ravvicinato, quasi tattile, con le opere più pregiate di questa manifattura umbertidese nata nel 1927 conosciuta in tutto il mondo per il “Nero Fratta”. Un museo nato dalla necessità di una più accurata organizzazione dei materiali, a partire dal censimento effettuato da un esperto del settore, Davide Menghini, e per rispondere alla marginalizzazione che l’arte ceramica ha dovuto scontare per decenni. Oggi quell’edificio ha ripreso in pieno il suo ruolo di motore culturale anche perché, dal 2019, alla funzione espositiva si è aggiunta quella di seconda sala di proiezione di film d’essai, documentari e cinema indipendente, ospitata in uno spazio incastonato tra le grandi bacheche di vetro che proteggono opere di grande pregio. L’intera Fa.Mo. viene utilizzata anche come centro convegni, seminari, laboratori grazie alla qualità degli impianti multimediali.
Effetto cinema
Era il 2009 quando un gruppo di persone volenterose, diedero vita all’associazione Effetto cinema e si aggiudicarono il bando promosso dall’amministrazione comunale per rivitalizzare la struttura e l’attività espositiva che stava attraversando un periodo di calo. Fu l’occasione per ripensare gli spazi interni e ricavare una sala di proiezione. La prima proiezione del Metropolis è datata 4 dicembre 2009. Per chi abita tra Ponte Pattoli (Perugia) e Città di Castello quel giorno ripartiva un’offerta culturale degna di questo nome grazie a una sala cinematografica pensata in netta controtendenza rispetto all’andamento generale: la disaffezione del pubblico generalista, sedotto dal piccolo schermo e sempre più propenso a cercare in rete i prodotti fino che a poco prima erano distribuiti negli spazi dai grandi schermi.
Trenta anni prolifici
Chi conosce Umbertide e i culturalmente “prolifici 30”, ovvero gli anni che vanno dalla metà degli ‘80 fino al 2015, comprende subito da dove scaturiscano la tenacia e la temerarietà di Luca Benni e del suo gruppo di collaboratori: in quei “30” Umbertide ha fatto da laboratorio di innovazione culturale (ed economica) diventando un ponte con la cultura europea e le tendenze che stavano attecchendo: qualcuno ricorda le prime fiere dell’agricoltura biologica? E che dire del New English Cinema Film Festival e poi del New Europe Film Festival ospitati al cinema Elios a partire dal 1989? Da tali esperienze pionieristiche si sviluppò e mise solide radici a Montone l’Umbria Film Festival sotto il benevolo sguardo di Terry Gilliam. Senza dimenticare Rock’in Umbria (era sindaco Maurizio Rosi) con Gabriele Violini e Sergio Piazzoli che portarono a suonare sotto la Rocca i più arrabbiati e prestigiosi gruppi internazionali: i Redskins, gruppo formato da tre skinhead rossi anti Teatcher, The Jesus and Mary Chain, The Style Council …tanto per citarne alcuni. Il tutto in un contesto molto favorevole alla sperimentazione educativa e culturale, molto attento alle giovani e giovanissime generazioni. Anni in cui anche il tessuto industriale e produttivo si è andato trasformando facendo di questo territorio dell’Alta Valle del Tevere una piccola “motor valley in salsa umbra” con l’affermazione di varie imprese specializzate nella componentistica auto. Un’atmosfera che ha avuto il merito di disseminare suggestioni e idee da cui le giovani generazioni hanno estratto gli strumenti per disegnare nuovi orizzonti, possibilmente partendo dalla realtà natìa.
Servizi culturali per 70mila
Umbertide, con poco più di 16mila persone residenti, dispone così di presidio culturale attivo 365 giorni l’anno aperto alle esigenze delle quasi 70mila persone residenti nel territorio che ne costituisce il bacino di utenza: Montone, Lisciano Niccone, Pietralunga, Città di Castello, Perugia nord. Ci tengono molto ad evidenziare questa caratteristica Luca Benni e Matteo Cesarini “motori” del Metropolis, affiancati da Giacomo Caldarelli, presidente di Anonima Impresa Sociale, società cooperativa, promotrice nel 2014 della rivitalizzazione a Perugia dello storico cinema Modernissimo, ribattezzato PostModernissimo. Li abbiamo incontrati per avere gli spunti necessari a descrivere i contorni di una realtà collocata “fuori” dai circuiti culturali classici più celebrati (e finanziati) che riesce a mantenere aperto un insieme del genere.
Impresa sociale e territorio
«I primi anni di attività ci hanno fatto capire che per avere un futuro la distribuzione cinematografica ha bisogno di due pilastri: la gestione imprenditoriale e la promozione di attività integrate nel territorio», sottolinea Luca Benni che presidia sette giorni su sette (insieme a Cesarini) l’attività del Metropolis. «Scaturisce da queste consapevolezze (e da stima personale di antica data) l’incontro con Anonima Impresa Sociale che, nel 2016, ha allargato il proprio raggio d’azione includendoci nella sua compagine aziendale: oggi quella realtà dà lavoro a 10 persone: 6 come soci e lavoratori/rici e 4 dipendenti – aggiunge Benni – incaricate delle mansioni più varie, compresa l’organizzazione di un “open day” che nel 2019 ha ibridato la visita negli spazi del museo con un programma specifico di proiezioni dedicate alla creatività pittorica e decorativa». Caldarelli dal canto suo specifica: «Abbiamo messo insieme buona volontà e competenze, non ultime quelle necessarie all’elaborazione dei progetti per l’infinità di bandi (europei, pubblici, privati) che mettono a disposizione quote significative di finanziamenti finalizzati a scopo sociale e culturale. Basti dire del piano nazionale Cinema e immagini per la scuola (Cips) che ci ha fatto entrare in contatto con le scolaresche delle elementari e delle medie».
Cinema muto, incanto di bimbi e bimbe
Un mondo di sguardi incantati, quelli di bambini e bambine entrate per la prima volta al cinema proprio grazie alle attività programmate con le scuole e che hanno avuto un’esperienza fantasmagorica per la proiezione de “Il circo” di Charlie Chaplin, il primo film muto della loro vita (e forse anche in quella di qualche loro insegnante): «Un’esperienza che porteranno in sé a lungo perché il cinema muto, oltre a sorprenderli, ha il pregio di eliminare le barriere linguistiche: un plus educativo per le diverse culture da cui origina la sensibilità di bambine e bambini», tiene a sottolineare Caldarelli.
Cantiere multi-funzione
Il “cantiere culturale” del Metropolis ha ricadute persino sul recupero di spazi per il tempo libero: Anonima Impresa Sociale ha infatti elaborato il progetto di recupero per la Piattaforma di viale dei Patrioti. Uno spazio per il ballo creato nel 1946 da un gruppo di partigiani della Brigata Cremona ansiosi di riportare una condizione di serenità nelle comunità sconvolte dagli orrori della Seconda guerra mondiale. Centro delle serate estive per più di mezzo secolo la Piattaforma è entrata in una fase di abbandono che dovrebbe cessare a breve: il Programma di sviluppo rurale (Psr) ha, infatti, finanziato un progetto da 198mila euro per la sistemazione dello spazio che, pur malandato, ha continuato a ospitare le rassegne cinemtaografiche estive. Del resto le competenze che hanno irrobustito il team di Anonima Impresa Sociale avevano realizzato (già prima dell’operazione Metropolis) una sala prove musicali e due box di registrazione collocati negli spazi del Centro San Francesco. Un’infrastruttura che fa dell’antica Fratta un punto di riferimento per tutta la scena indie nazionale: da 21 edizioni Umbertide è infatti sede del festival Italian party.
bellissimo richiamo ai prolifici 30 a differenzia del piattume di oggi. Bravissimi Luca e Matteo coraggiosi e visionari ma volitivi negli obiettivi!!!