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La Liguria, al di là delle percentuali

 

Analizzare le elezioni regionali in Liguria attraverso la lente dei rapporti con Renzi e Italia Viva sarebbe un grave errore politico. È evidente che, numeri alla mano, i “moderati”, nel centro sinistra, hanno dei problemi a costruire un progetto politico credibile, ma è altrettanto evidente come Renzi sia parte del problema, non certo la sua soluzione.

Proviamo invece a ragionare sulle Regionali liguri, analizzandone dati e affluenza. Quattro anni fa, nel 2020, l’allora governatore uscente Giovanni Toti fu riconfermato presidente con il 56,1 per cento dei consensi (383.053 voti). Il suo sfidante, Ferruccio Sansa, si fermò al 38,9 per cento (265.506 voti). Il distacco fra le due coalizioni fu di circa 118mila voti. Nelle elezioni del 27 e 28 ottobre, il neo presidente Marco Bucci ha raccolto 291.289 voti, pari al 48,8 per cento. Sono circa 92mila voti in meno rispetto a quelli della coalizione di centrodestra di quattro anni fa. Al candidato del centrosinistra, Andrea Orlando, non è riuscito il recupero, visto che si è fermato a 282.671 voti (47,36 per cento), che rappresentano comunque circa 17mila voti in più rispetto quanto la coalizione di centrosinistra raccolse quattro anni fa. Il divario tra centrodestra e centrosinistra si è così assottigliato di molto, passando dai circa 120mila voti del 2020 ai poco più di 8 mila di oggi.

L'andamento del voto in Liguria nel 2020 e nel 2024

A livello complessivo, l’incremento di voti del centrosinistra in termini assoluti assume un valore anche più significativo se incrociato con il dato dell’affluenza alle urne. Infatti, quei 17mila voti in più rispetto arrivano nonostante alle urne si sono recati centomila elettori in meno rispetto aalle Regionali del 2020.

Per AVS è stato un banco di prova importante, la prima elezione dopo il buon risultato delle europee, che ha collocato il partito intorno al 7 per cento. E possiamo senz’altro dire che l’esame è stato superato, con un buon 6,2 per cento, corrispondente a poco più di 34mila voti, che porta Alleanza Verdi Sinistra a essere il secondo partito della coalizione di centrosinistra. Mentre un dato che interessa gli umbri e poco più, è il flop di alternativa Popolare con lo 0,3 per cento, che ricolloca Bandecchi nell’irrilevanza politica.

In sintesi, il centrodestra continua a dimostrarsi vincente, anche se in netto calo di consensi, mentre il centro sinistra cresce nei voti assoluti, anche con un’affluenza in calo, pur non riuscendo a sfondare, a causa della mancanza di un progetto politico e di governo chiaro e riconoscibile.

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